Auditorium San Fedele
L’Auditorium San Fedele dei padri gesuiti di Milano è uno spazio polivalente con una capienza di circa 450 posti, collocato a pochi passi dal Duomo e dal teatro alla Scala, ospita e produce eventi culturali, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, convegni e conferenze. La sala è stata progettata nel 1964 dagli architetti Bacchetti e Sanesi in uno stile assai in voga a quell’epoca, contraddistinto dall’utilizzo di cemento a vista e dall’asimmetria formale.
Nel 2010 l’auditorium ha subito un accurato intervento di riqualifica acustica. Con lo scopo di contribuire in maniera originale alla vita musicale milanese, si è deciso di agire introducendo soluzioni e rivestimenti più idonei ad ampliarne le caratteristiche acustiche, attrezzando parallelamente la sala con le migliori tecnologie di diffusione sonora. L’obiettivo era quello di rendere lo spazio capace di accogliere, in ottimali condizioni d’ascolto, le esibizioni di concerti cameristici così come performance di musica elettronica. Grazie all’intervento dell’ingegnere Sandro Macchi, coadiuvato dall’architetto Mario Broggi, sono state corrette le problematiche riguardanti il tempo di riverbero, la percezione omogenea di tutte le frequenze e delle dinamiche sonore, introducendo sul palco una conchiglia acustica e una quinta laterale in legno oltre a una serie di pannelli dello stesso materiale, nelle cinque campate del soffitto.
Acusmonium SATOR
L’aspetto di maggiore originalità della riqualificazione della sala ha riguardato la scelta di dotarla di un sofisticato impianto audio pensato per la spazializzazione e orchestrazione dei suoni, facendo così dell’Auditorium San Fedele l’unica sala italiana dotata stabilmente di un acusmomiun. Il sistema ha sviluppato un primo progetto dell’ingegnere Alvise Vidolin nel 2010, che prevedeva una corona di nove altoparlanti e un subwoofer della Nexo.
L’acusmonium è un sistema di proiezione del suono nello spazio, disegnato per la prima volta a Parigi nel 1974 dal compositore François Bayle. Il sistema di San Fedele è denominato SATOR, dalla iscrizione latina palindroma, il termine sator significa seminatore, coltivatore e in senso figurato padre, creatore. Nei contesti cristiani allude ad alcune parabole evangeliche, in cui rappresenta Dio Padre. L’acusmonium dell’auditorium è stato ideato dal costruttore di impianti audio Eraldo Bocca, ispirandosi ai criteri adottati in Francia da Denis Dufour e Jonathan Prager per la realizzazione degli acusmonium della seconda generazione denominata MOTUS, e dall’esperienza e i consigli di Annette Vande Gorne.
Tenendo conto delle caratteristiche architettoniche della sala, il sistema si è venuto a configurare, dopo alcune fasi di assestamento, nell’attuale disposizione a tre corone concentriche sulle quali si posizionano una cinquantina di altoparlanti diversi per “colore timbrico”, “ potenza” e “dispersione” attivati ora da due mixer digitali. Come ultimo intervento sono stati inseriti al soffitto dell’auditorium sei supertweeter e sulle balconate sono stati installati quattro diffusori per medi e quattro supertweeter.
La morfologia del progetto è studiata per garantire allo spettatore una situazione di ascolto avvolgente, multi direzionale e sinfonica offrendo esperienze percettive a più dimensioni.
Dal 2011 è stato fondato a San Fedele il CEID (Centro di Elettroacustica e Interazioni Digitali) su idea di Giovanni Cospito e padre Antonio Pileggi con il contributo di Dante Tanzi. Il Centro è nato con questi obiettivi: lo sviluppo del sistema dell’Acusmonium SATOR, la programmazione attenta al dialogo tra le grandi opere della musica elettronica e le produzioni più recenti con creazioni appositamente commissionate, la realizzazione di attività formative per giovani compositori selezionati attraverso il Premio San Fedele, l’attenzione ai contenuti spirituali, la proposta di nuove modalità di ascolto della musica elettronica vicine alla dimensione sinfonica e spazializzata della musica alla luce degli scenari multimediali e linguaggi artistici del nostro tempo.
15/05/2015 – Robert Henke e Laptop Orchestra 1h20Nein
Dal 2012 vengono realizzati eventi musicali sintonizzati sui fermenti musicali più recenti dalla galassia IDM, Dubstep, soundscape, ambient fino alla video arte con particolare attenzione nei confronti della produzione multimediale e all’interazione audiovisiva. Nel 2015 nasce INNER_SPACES, la rassegna di grande successo e partecipazione di pubblico, in collaborazione con Savana, Plunge e altre associazioni del settore, che coinvolge alcuni tra i principali esponenti della ricerca elettronica contemporanea.
Nel corso di questi anni si sono esibiti artisti di fama internazione come Robert Henke, Stephan Mathieu, Tim Hecker, Annette Vande Gorne, Rabih Beaini, Giuseppe Ielasi gruppi e collettivi come Otolab, Optical Machines, Emptyset, Francisco Lopez, Bellows (Giuseppe Ielasi, Nicola Ratti), Robert Lippok, Valerio Tricoli, R/S (Peter Rehberg e Marcus Schmickler), Oren Ambarchi e Thomas Brinkmann e virtuosi del repertorio acusmatico come Franҫois Bonnet, Mats Lindstrӧm e Jonathan Prager. musicisti improvvisatori del calibro di Francesco Zago, Mario Marzi, Paolo Oreni e Achille Succi e video artisti di fama mondiale come Andrew Quinn.
L’attività musicale si è posta da subito in aperto dialogo con le più prestigiose realtà operanti nel campo della ricerca musicale a livello internazionale come l’Ircam Centre Pompidou e il GRM (Groupe de Recherches Musicales) di Parigi, l’EMS (Elektronmusikstudion) di Stoccolma, e compagini musicali come l’Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, l’Ictus Ensemble e in Italia con l’Archivio Storico Ricordi, il Conservatorio di Milano Dipartimento di Nuove tecnologie e linguaggi musicali, l’UniMI, collaborando con Festival come Milano Musica e Mito Settembremusica.