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LUN 26/09 ore 21
DOMIZIANO MASELLI (I)
LAUREL HALO (USA)
LUN 10/10
ore 18 presentazione libro: R. Murray Schafer, Il paesaggio sonoro (nuova edizione)
ore 21 concerto
BARRY TRUAX (CAN)
OVAL (D)
LUN 7/11 ore 21
Michelangeli Dream (I)
BEN FROST & FRANCESCO FABRIS
MAR 22/11 ore 21
Linecheck Opening Event
KMRU (KEN)
VALENTINA MAGALETTI(I)
LUN 12/12 ore 20
40 anni label TOUCH
GENEVA SKEEN (USA)
OZMOTIC (I)
MICHAŁ JACASZEK (POL)
CLAIRE M SINGER (UK)
Regia acusmatica: Massimo Colombo, Giovanni Cospito, Dante Tanzi
INNER_SPACES AUTUNNALE 2022
Per i dieci anni di musica elettronica in Auditorium San Fedele, la programmazione dell’Autunnale avrà un carattere, oltre che celebrativo, di ripresa sintetica delle linee guida che nel tempo hanno forgiato l’identità musicale della nostra proposta concertistica. In cinque serate, con alcuni ospiti di eccezione, verranno presentate diverse opere e live set che rimarcano i tre grandi obiettivi perseguiti fin dai suoi esordi.
In primo luogo, va rilevata l’attenzione ai nuovi progetti degli artisti più rappresentativi nell’ambito della sperimentazione elettronica internazionale, selezionando proposte con un’attenzione all’ascolto e una capacità espressiva ampia ed accessibile a un largo pubblico. Dal 26 settembre al 12 dicembre si succederanno a San Fedele quattro artisti tra i più significativi della nuova generazione, Laurel Halo (1985); Ben Frost (1980) con una anteprima mondiale, la presentazione su acusmonium di “Vakning”, prodotto assieme a Francesco Fabris per l’etichetta Room40; il giovanissimo keniota Joseph Kamaru (1997), alias KMRU, e la batterista italiana Valentina Magaletti. Quattro universi sonori a confronto, come un viaggio quadripartito attorno a una costellazione composita, un percorso che attraversa l’improvvisazione con interazioni tra strumenti acustici ed elettronici, registrazioni sul campo in ambienti della vita quotidiana o in presenza di fenomeni naturali straordinari, come anche la composizione ambient intrecciata a volute ritmiche, a materiale elettroacustico, a timbriche sinfoniche morbide ed eteree, a fonti sonore cantate.
L’altro filone programmatico dell’Autunnale riguarda, in una prospettiva di dialogo con il presente, la presenza delle figure storiche, di quei musicisti che hanno tracciato nuovi sentieri rimanendo riferimenti essenziali per le nuove generazioni. Come il canadese Barry Truax (1947), tra i membri fondatori del World Soundscape Project e compositore delle più riuscite partiture utilizzanti la tecnica della sintesi granulare, in particolare l’opera Riverrun del 1986. E ancora artisti che hanno costruito per primi stilemi inediti: Markus Popp (1968), alias Oval, responsabile negli anni ‘90 della creazione del glitch in quanto stile codificato dell’elettronica sperimentale; con l’album Systemisch del 1994, Popp ha dato forma a un compendio tra la “musique concrète” degli anni ’50 e gli stilemi ambient-techno che si sarebbero consolidati in quello stesso decennio, utilizzando suoni riprodotti e campionati di CD difettosi o scalfiti, un’impresa tale da influenzare l’estetica di molti altri autori sino ai giorni nostri.
Rimane infine l’ultima linea programmatica di INNER_SPACES che riguarda l’irrinunciabile partecipazione alle stagioni musicali dei vincitori e finalisti del Premio San Fedele per giovani compositori. Dal suo inizio nel 2010, vi hanno partecipato 125 giovani musicisti provenienti da 30 diverse nazioni. Il 26 settembre, Domiziano Maselli (1992), finalista dell’ultima edizione del Premio, in apertura di serata, presenterà il suo live set ispirato dalla vicenda di Lazzaro del Vangelo di Giovanni, in dialogo con le tecniche estese del contrabbassista Tommaso Rolando. Nel concerto del 7 novembre Francesco Fabris (1989), vincitore del Premio del 2016, sarà impegnato accanto al celebrato maestro dalla nuova composizione elettronica Ben Frost. Mentre la prima parte della serata è coniugata in modalità acusmatica, con una scelta di brani su supporto fisso in omaggio al pianista Arturo Benedetti Michelangeli, musiche commissionate da San Fedele Musica al gruppo di finalisti del Premio San Fedele 2020.
Un’Autunnale, quella del 2022, che corrobora e implementa la volontà di collaborare con diverse istituzioni accademiche e culturali (Conservatorio di Milano, UNIMI, Archivi Ricordi, Goethe Institut), con alcune associazioni del settore dell’elettronica (Linecheck Musicfestival, Standards), con i media partner (Radio Raheem, URSSS, Zero…) e per la prima volta con un’etichetta discografica storica, la londinese Touch, che per i suoi 40 anni, porterà a Milano cinque artisti nella serata del 12 dicembre: Jacaszek, il duo italiano Ozmotic, Claire M Singer, Geneva Skeen e infine Jana Winderen a conclusione della rassegna – suggestiva coincidenza, poiché era stata la prima musicista a collaudare il sistema audio dell’Auditorium San Fedele il 18 dicembre 2010, in un concerto organizzato da Sincronie e Survival.
INNER_SPACES è la prestigiosa stagione milanese di musica elettronica sperimentale e arti audiovisive, divenuta in pochi anni un riferimento nello scenario internazionale per alcune caratteristiche che la contraddistinguono: la sintesi tra musica elettronica colta e accademica e la produzione sperimentale di artisti contemporanei, la scelta accurata dei musicisti tra i più significativi del momento, la proposta originale che presenta il concerto al pubblico come un itinerario di ascolto, un percorso esperienziale.
LEZIONI e INCONTRI
Auditorium San Fedele, dalle 18.45 alle 20.00
lezioni di Alfonso Alberti
“L’avventura dell’ascolto”
– lunedì 17 ottobre
– lunedì 24 ottobre
– mercoledì 9 novembre
– lunedì 14 novembre
– lunedì 21 novembre
– lunedì 28 novembre
Sei incontri condotti da Alfonso Alberti in cui si ascolterà musica, non eseguita dal vivo, con i mitici diffusori acustici Infinity IRS Beta, recentemente donati al Centro San Fedele assieme a un complesso sistema di quattro amplificatori valvolari per ottenere un suono unico, fluido e vellutato ma allo stesso tempo di grande impatto sonoro.
Si rifletterà su quella cosa misteriosissima che è il significato della musica, cercando di capire come noi stessi risuoniamo, vibriamo, a contatto coi suoni.
La musica è un’arte astratta per eccellenza: nessuna imitazione diretta della realtà naturale, a differenza di quanto accade in tante arti sorelle. In generale, non vi è alcuna combinazione di note che rappresenti un fiume o un fiore o una notte stellata. Eppure, ciò che non può essere rappresentato può talvolta essere suggerito, in maniera del tutto indefinita e restando sul crinale della quasi impossibilità.
Negli incontri si indagheranno musiche tratte soprattutto dalla grande tradizione classico-romantica, ma con escursioni prima e dopo, in particolare arrivando a quel luogo di avventure estreme che è l’oggi.
Ascolto e parole saranno in contrappunto stretto, in incontri che intendono rivolgersi a un pubblico il più vario possibile: unica condizione, essere disposti all’avventura.