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25/06/2012

h.20.30 Auditorium San Fedele

 

Iannis Xenakis (1922-2001) Rebonds A
per percussione (1988)

Francesco Maria Paradiso (1956)
Profili D’onda
per vibrafono preparato ed elettronica fissata (2005)

Anthony Pateras (1979)
Hypnagogics
per microsuoni, crotali e nastro (2005)

Javier Alvarez (1956)
per maracas amplificati e suoni elettroacustici (1984)

Alberto Carretero (1985)
Metáforas
per percussione e Live electronics (2012)

Antonin Servière (1977)
Le Jour Où La Nuit
per percussione e nastro (2012)

Emanuele Palumbo (1987)
Sturm Und Drums
per cinque Rototoms e iPhone (2012)

Elettronica: AGON
Ingegnere del suono: Massimo Marchi

Percussioni: Domenico Melchiorre

Con Profili d’onda, per vibrafono preparato ed elettronica su supporto, Francesco Maria Paradiso fa riferimento alle relazioni tra le più comuni forme d’onda sonora: sinusoidale, quadra, triangolare, dente di sega. La rappresentazione grafica delle quattro forme d’onda è utilizzata per costruire il profilo della dinamica nelle tre parti principali. Obiettivo principale della preparazione del vibrafono è di espandere il timbro tradizionale dello strumento. A questo scopo, un set di crotali e cowbells sono stati collocati in basso dietro lo strumento fissati alla struttura; una serie di fili in nylon (come fossero corde) è stata disposta davanti lo strumento, tesa debolmente fra la parte superiore di un telaio che come una ‘cordiera’ è assicurata allo strumento, e le barre di metallo (quasi fossero ‘piroli’ di uno strumento a corde) del vibrafono.
Hypnagogics dell’australiano Anthony Pateras si ispira alle opere degli anni Sessanta di Robert Ashley e Alvin Lucier. Il brano è stato scritto come un breve studio in psicoacustica per Eugene Ughetti. L’esecutore ha 5 set di strumenti incredibilmente minuscoli, amplificati e quindi trasformati in qualcosa di completamente diverso. L’autore esplora quel mondo che è al confine tra la veglia e il sonno.
“Temazcal“ in azteco significa “acqua che brucia”. Il materiale è tratto dai tradizionali schemi ritmici della musica latino-americana, in particolare della regione sud-orientale dei Caraibi. In queste musiche ie maracas vengono utilizzate per accompagnare piccoli gruppi strumentali. Con l‘eccezione in Venezuela, dove la maracas diventa uno strumento solistico a sé stante. Da questo esempio trae spunto il brano del messicano Javier Alvarez. L’esecutore combina schemi ritmici di grande virtuosismo che possono essere sovrapposti e contrapposti a brani simili provenienti dal nastro, creando così un denso tessuto poliritmico. Questo verrebbe poi a disintegrarsi, giungendo a uno stile tradizionale d’accompagnamento. Per il nastro sono stati utilizzati suoni di arpa, chitarra folk, maracas, ferri e contrabbasso pizzicato.

ELECTROBAG ON TOUR
Nel brano Metaforas dello spagnolo Alberto Carretero le idee musicali si uniscono si ripetono, tuttavia cambia continuamente il contesto creando fenomeni di causalità e somiglianze. La drammaturgia sonora dell’opera si converte in un viaggio contrassegnato da impulsi repentini che cambiano lo scenario timbrico e ritmico.
Antonin Servière ha voluto intrecciare un dialogo stretto tra nastro e soli di percussione. Punto di partenza è il poema Le Jour ou la Nuit dello stesso compositore la cui conclusione fornisce elementi utili alla comprensione del processo compositivo: La percussione, dove il mondo dei rumori a turno accattivante, aggressive o fortuite si consumerà nel fuoco del tempo fino alla sua estinzione.
Sturm und Drums di Emanuele Palumo per iPhone e cinque piccole pelli nasce da un’esigenza di portatilità e indipendenza dell’esecuzione. Il nastro, in formato mp3, è riprodotto dall’iPhone e diffuso attraverso piccoli altoparlanti a batteria posti sul palco. La scelta dell’apparato elettronico contribuisce a creare un mondo sonoro esplicitamente lo-fi e bruistico. Il brano è stato composto a partire da documenti etnomusicologici: delle registrazioni del fenomeno del tarantismo pugliese e una trascrizione di un canto dei Pigmei. Due mondi musicali arcaici lontani fra loro.