Archivio
17/06/2013
h.21 Auditorium San Fedele
Notturno/Preludio & Omaggio a Tarkovskij
Giovanni Cospito
Hurbinek … I Suoi Occhi (2012)
Gruppo Phonologia
[Alberto Prezzati, Alessandro Ratoci, Carlo Barbagallo, Mattia Bonafini, Remo De Vico, Riccardo Castagnola, Sam Salem]
Omaggio ad Andrej Tarkovskij (2013)
Alexandre Yterce
Commencements (1999)
– Commencements Rythmés Aux Causes Des Airs
– Commencements rhytmés aux causes des Feux
– Commencements rhytmés aux causes des Terres
– Commencements rhytmés aux causes des Eaux
Interpretazione acusmatica: Giovanni Cospito e Dante Tanzi
All’inizio, dopo un Preludio/Notturno elettronico di Giovanni Cospito: Hurbinek … I suoi occhi …, verrà eseguito in prima assoluta l'”Omaggio ad A. Tarkovskij”, realizzato dal Gruppo Phonologia che comprende i finalisti del Premio Phonologia (Alessandro Ratoci, Carlo Barbagallo, Remo De Vico, Riccardo Castagnola, Sam Salem, Mattia Bonafini, Alberto Prezzati), un sorprendente affresco elettronico di 35′ minuti che riprende alcune tematiche sonore dei film del regista russo.
L’Omaggio può essere letto come un percorso sonoro di esplorazione dell’opera cinematografica di Tarkowskij riflessa nelle reinterpretazioni elettroacustiche dei finalisti del Premio Phonologia 2013. Un ambizioso esperimento compositivo che fonde la dimensione individuale della creazione musicale all’orchestrazione collettiva della macro forma, alla ricerca di punti di contatto e contrasto tra gli eterogenei paesaggi sonori, sotto la luce del pensiero e delle suggestioni di un grande poeta dell’immagine in movimento.
Il progetto è fiorito grazie a montaggio, scambio, sintesi, antitesi, incroci e interazioni tra idee, suoni, immagini e sensazioni messe in gioco dai compositori.
Hurbinek … I suoi occhi … di Giovanni Cospito
Nasce da un ciclo di composizioni di musica elettronica creata in tempo reale adattabile a vari sistemi di proiezione sonora per ascolto acusmatico: “.Hurbinek.enne”. Si pone come tentativo di esperire risposte ad alcune urgenze del fare compositivo: genere, stile ed omologazione: stile ed opera: arte liquida; organicità ed inorganicità. Il genere delinea un territorio dove sono esprimibili stili. Gli stili sono le forme organiche del territorio. L’opera è una concrezione delle infinite possibilità di dettaglio dello stile.
La conduzione creativa è prodotta dal collasso emotivo di fronte agli occhi di Hurbinek
La seconda parte della NOTTE permetterà di ascoltare un’opera maggiore del repertorio acusmatico, raramente eseguita: COMMENCEMENTS di Alexandre Yterce. Si tratta di un “poema elettronico” in quattro parti di uguale durata, si ispira alla filosofia dei Presocratici e riprende i quattro elementi disposti in uno spazio simbolico: Aria (Nord), Fuoco (Est), Terra (Sud), Acqua (Ovest).
a) Commencements Rythmés Aux Causes Des Airs Questo pezzo inizia con scoppi di soffi ritmici, le vertebre medesime di una materia in vibrazione, trama di movimenti in crescendo che vogliono incendiare lo specchio nero del cuore, ove palpitano le stelle e gli inferi, vanno a scindere la coscienza e gli organi d’ombra e di luce.
b) Commencements rhytmés aux causes des Feux Il brano è costituito da una trama nomade, da uno scorrimento sensoriale riempito di riflessi mutevoli in cui l’immobile è deportato. Inizia con un blocco di sonorità intrecciate e acute. Il fulmine è spesso ascoltato come lo sviluppo di un canto in noi capace di allontanare la paura e di farci danzare contro la minaccia di uno sconosciuto rigettato.
c) Commencements rhytmés aux causes des Terres Non veniamo dalla terra, non ritorniamo mai alla terra. Astri che abbaiano nei cieli di vertigine, collisioni che infiammano il cosmo, fratture e spasmi nel tessuto geologico, ecco quello che ascolteremo di questa struttura musicalmente pesante. Le ultime vibrazioni del brano si chiudono in una trama magnetica che porta in sé la stabilizzazione degli astri tra di loro.
d) Commencements rhytmés aux causes des Eaux È l’infinito che ci genera, ci spinge ad attraversare questa esistenza. “il cuore che gira nelle onde del sangue pieno di risonanze è ciò che negli uomini si chiama il loro pensiero. Poiché il pensiero negli uomini è il sangue che circola attorno al loro collo” (Empedocle).