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12/11/2018
h.19 Musica del puro ascolto: François Bayle (ingresso libero alla lezione con Giovanni Cospito)
In collaborazione con il Conservatorio di Musica di Milano
h.21 Concerto, Auditorium San Fedele
Francesco Zago
Orgelbüchlein – prima esecuzione assoluta
per chitarra elettrica e live electronics
Pierre Bastien
Quiet Motors
orchestra Mecanium, tromba e live electronics
Ingegnere del suono: Filippo Berbenni
In collaborazione con Festival Milano Musica e Digicult
Serata tra teatro musicale e improvvisazione strumentale con un elaborato set di live electronics. Il francese Pierre Bastien presenterà Quiet Motors, un suggestivo set con il Mecanium, un’orchestra di automi musicali progettati dallo stesso utilizzando ingranaggi meccanici, motori elettrici e parti di altri strumenti riciclati. Il tutto viene presentato in forma di teatro, con l’utilizzo di mini-telecamere per proiettare su schermo i dettagli ingranditi dei marchingegni, così lo spettatore viene immerso in un’immaginaria fabbrica di congegni.
Introdurrà il concerto il chitarrista Francesco Zago, in residenza a San Fedele Musica, con una nuova commissione: Orgelbüchlein, affresco musicale in cui vengono rielaborati sei corali di J.S. Bach, a partire dalle trascrizioni realizzate da György Kurtág per pianoforte a 4 mani e per 2 pianoforti. La chitarra elettrica e i dispositivi elettronici ricompongono l’universo poetico-religioso bachiano in cui confluisce il materiale monodico e contrappuntistico dei corali, riordinato in un percorso che tiene conto dei misteri cristiani evocati dai testi.
APPROFONDIMENTO
Nel catalogo di György Kurtág figura un libro di trascrizioni per pianoforte a quattro e sei mani e per due pianoforti pubblicato nel 1985 con il titolo Da Machaut a Bach. L’antologia contiene una nutrita serie di corali per organo di Johann Sebastian Bach, la maggior parte proveniente dall’Orgelbüchlein. La celebre raccolta di Bach, nell’intenzione dell’autore, era un metodo di perfezionamento destinato agli organisti principianti per sviluppare in tutti i modi un corale, tenendo conto della dimensione liturgica e di fede cui doveva confrontarsi ogni organista. All’apparente linearità del progetto pedagogico fa da contraltare la grande maestria compositiva, al servizio del contenuto spirituale dei corrispondenti testi liturgici luterani.
Ogni brano è un concentrato di ricchezze inventive nel quadro formale del preludio corale, composizione di estrema brevità e concisione. Dal corale di riferimento, Bach riprende la melodia quasi sempre al soprano, ma il trattamento contrappuntistico, solitamente a quattro voci, dà vita a un commento musicale di alto significato spirituale, in una diversità tecnica sempre rinnovata.
L’abbondanza delle idee e la densità del linguaggio sono fonte di costante stupore per l’ascoltatore, soprattutto quando si ha ben chiaro il significato letterale degli inni commentati e il contesto liturgico e spirituale di cui fanno parte.
Le trascrizioni pianistiche di György Kurtág dei corali di Bach, con la semplice trasposizione musicale dall’organo al pianoforte, rendono ancora più evidente all’ascolto l’elaborato impianto compositivo-teologico di ogni brano, grazie all’aggiunta di un secondo esecutore (pianoforte a quattro mani o due pianoforti). Si amplifica così la percezione del tessuto contrappuntistico ed emergono con chiarezza le relazioni tra il Cantus firmus e le altre voci, il valore simbolico delle figure e degli ornamenti. Merita menzione, a titolo di esempio, la trascrizione del Corale Liebster Jesu, wir sind hier Bwv 633, in cui l’ornamento viene arpeggiato all’ottava sotto e sopra, producendo un effetto di iridescenza e di sospensione del tempo.
Il chitarrista Francesco Zago riprende sei corali dell’Orgelbüchlein, partendo dalla trascrizione di György Kurtág, rielaborandoli in un’unica composizione senza soluzione di continuità. I brani scelti sono: Nun komm’ der Heiden Heiland Bwv 599, Herr Christ, der ein’ge Gottes-Sohn Bwv 601, Das alte Jahr vergangen ist Bwv 614, Liebster Jesu, wir sind hier Bwv 633, Alle Menschen müssen sterben Bwv 643, Ach wie nichtig, ach wie fluchtig Bwv 644.
La chitarra elettrica e i dispositivi elettronici ricostituiscono l’universo poetico-religioso dei corali bachiani in un continuum coerente. In esso confluisce il materiale monodico e contrappuntistico dei corali, riordinato in un percorso che tiene conto dei misteri cristiani evocati dai testi.