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09/12/2019

h.18.30 Musica elettronica, la svolta degli anni Ottanta (ingresso libero alla lezione con Alfonso Alberti)
h.21 Concerto, Auditorium San Fedele

 

Spazio acusmatico II

Simon Scott
Live

Premio San Fedele Giovani Compositori
Miniature Estrose

 
Interpretazione acusmatica: Giovanni Cospito

Ingegnere del suono: Filippo Berbenni

Debutto a San Fedele di Simon Scott, meglio conosciuto come lo storico batterista degli Slowdive, leggenda shoegaze britannica degli anni 90. Grazie al contatto con artisti vicini al mondo della musica ambient/elettronica come Brian Eno e Machinefabriek, nel 2009 inizia un nuovo percorso entro il quale Scott studia ed elabora l’elemento “rumore” in tutta la sua musicalità tramite l’utilizzo della chitarra e dell’elettronica. Senza rinnegare il proprio interesse nei confronti del suono distorto vicino all’immaginario post-rock, Simon Scott rinnova così il proprio interesse verso il suo passato musicale creando vasti spazi sonori che caratterizzano le nuove composizioni: la distorsione rimane l’intuizione dal cui decorso si sviluppa un intrigante gioco di chiaroscuri timbrici in cui permane la ricerca di una melodia capace di dare luce a una musica all’apparenza cupa e tetra, ma invece ricca di sfumature e intensi contrasti emotivi.
Al confine tra ambient e modern classical, la sua produzione solista si è concretizzata in album pubblicati su etichette prestigiose quali Touch, 12k e Miasmah. È del 2019 “Soundings”, trasognato viaggio sonoro ricamato attorno a field recordings raccolti in ogni parte del mondo durante i tour con la band. L’artista torna in Italia da solista dopo quasi un decennio – nel 2010 si era esibito in due occasioni per il Node Festival, sia in duo con Claudio Sinatti (Milano, Fondazione A. Pomodoro) e in solo (Modena, Galleria Civica).

Nuova sfida dei finalisti del Premio San Fedele 2019. Questa volta i giovani compositori affronteranno la forma concisa della miniatura, dell’evocazione di un microcosmo sonoro in qualche minuto. Gli otto brani acusmatici si succederanno in una suite dal titolo Miniature Estrose, otto sfumature timbrico-coloristiche caratterizzate ciascuna da un singolare assetto formale. Dialogo inconcludente di Alberto Gatti comporta due ambienti sonori asimmetrici che cercano di dialogare, uno granulare e puntiforme, l’altro prevede un gruppo ritmico di suoni che si susseguono. Leonardo Bonetti riprende, in Bechstein repercussive, registrazioni di cluster, utilizzando il vecchio pianoforte di famiglia, con l’intento di sfruttare la ricchezza dello spettro armonico del pianoforte come unica fonte per dar vita a un paesaggio musicale abitato da suoni che esplorano le possibilità timbrico/melodiche dello strumento. Inoltre, vi è pure l’intenzione di indagare le peculiarità percussive del pianoforte. Su tutt’altra direzione ci conduce sull’Appropriazione del Ricordo di Geronimo Cappelli. Il materiale da lui scelto rievoca gli anni ’90, non troppo distante, immediatamente riconoscibile, indipendentemente dall’appartenenza o meno alla memoria propria dell’ascoltatore. Mattia Loris Siboni conduce al teatro acusmatico con Now Hush and Look Around realizza una miniatura sul tema necessario del silenzio. Preludio di una ricerca musicale in continuo sviluppo, ricerca che non vede il silenzio come semplice assenza di suono ma come elemento organico, onnipresente e fondamentale in musica. Quanti tipi di silenzio esistono? Quali sono le loro funzioni all’interno della musica elettroacustica o della musica in generale? In che modo il silenzio permea tra il livello poetico e poietico dell’opera? Quasi in risposta a queste domande, si inserisce Streams di Domiziano Maselli, in un percorso dall’andamento modale arcaico, di intenso lirismo. Nicola Zolin riprende invece elementi provenienti da sample estratti da videogames e anime, combinati con sezioni di noise industriale e synth digitali. Componente essenziale dell’opera sono le sezioni vocali, utilizzate sia all’interno di sampler, sia come dialoghi a sé stanti. Il concept alla base del progetto è focalizzato sul concetto di “relazione”. Segue Walk #3 di Massimo Colombo, tre “cartoline sonore” di un minuto ciascuna legate al percorso Brunate – Torno dove si incontrano massi erratici di ghiandone di notevoli dimensioni, trasportati nelle montagne sopra Como trai 50 e i 60mila anni fa con lo scioglimento dei ghiacciai della Valtellina. Il materiale sonoro utilizzato è quasi completamente concreto. Il duo Remo de Vico & Mariagaia Di Tommaso concludono le miniature con il disincanto del Professor Aronnax per clarinetto, nastro magnetico e processi digitali, in forma litanica, in cui prevale la monodia semplice, quasi estratta da un fugato seicentesca. Brano suggestivo, sorta di corteo funebre e lento.