Archivio
21/03/2015
h.21 Auditorium San Fedele
Francesco Zago
When I’m Laid in Earth, Henry Purcell (1659-1695)
Electric Guitar Phase, Steve Reich (1936)
Emptyset
Recur
Audio visual performance curata da Sam Williams, Paul Purgas e James Ginzburg
Interpretazione acusmatica: Giovanni Cospito
In collaborazione con S/V/N
Secondo appuntamento della rassegna INNER_SPACES ideata da San Fedele Musica e S/V/N/ in quattro appuntamenti di musica elettronica e arte audiovisuale con performance dal vivo di artisti italiani e internazionali. Anche stavolta, opere storiche del grande repertorio si affiancano a produzioni attuali in un dialogo tra passato e presente. In particolare, il programma sviluppa due aspetti chiaroscurali del minimalismo elettronico: da una parte, il calibrato e sfolgorante phasing di Steve Reich, dall’altra, il minimalismo noise oscuro degli Emptyset che interagisce con live visual strutturati su figure geometriche archetipali.
Nella PRIMA PARTE, performance live di Francesco Zago, compositore e chitarrista italiano, con due brani: When I’m Laid in Earth di Henry Purcell e Electric Guitar Phase di Steve Reich. Musiche che appartengono a mondi lontanissimi – nel tempo, nello stile, nella «tecnologia» musicale – eppure accomunati dalla struttura e dal linguaggio dalla ripetizione.
Il basso ostinato When I’m Laid in Earth è, nelle enigmatiche parole dello stesso H. Purcell, «il fondo, il primo strato, il canovaccio: è l’istruzione […] Istruzione fa rima con distruzione. E la distruzione è racchiusa nel dolore che rende la vita inaccettabile come è e la mostra solo come dovrebbe essere». Sulla circolarità del ground Purcell erige la sua musica, «un puro sentimento di dolore che, dalla ferma linea del basso, muove all’acuta intensità della melodia». Nella ripetizione e nella circolarità il tempo smette di essere una linea e si concentra in un punto: «Una delle cose che la musica può fare» dice Brian Eno «è distorcere la tua percezione del tempo in modo che non ti interessi realmente se le cose scivolano via o si alterano in qualche modo». Coinvolgente, viscerale, intenso, Electric Guitar Phase fa parte di un ciclo di composizioni di Steve Reich sul fenomeno percettivo del phasing, che consiste nel sovrapporre e incrociare un motivo musicale suonato da più fonti sonore, talvolta ritardandone una voce e generando così dei motivi melodici risultanti. La percezione di questi motivi melodici risultanti cambia da un ascoltatore all’altro a causa della diversità dell’attenzione di ciascuno, come accade ad esempio nella percezione visiva dei giochi di illusione ottica. Il brano è scritto per chitarra elettrica e tre chitarre registrate su nastro. Nella versione di questa sera, il nastro verrà sostituito da un algoritmo ideato da Giovanni Cospito per riprodurne digitalmente i vari sfasamenti del motivo suonato dal solista.
La SECONDA PARTE è una performance audiovisiva in anteprima milanese degli Emptyset, progetto costituito da James Ginzburg e Paul Purgas che attraversa i confini più oscuri del minimalismo elettronico. Lavorando sulla performance, l’installazione e l’immagine in movimento, il duo di Bristol analizza le proprietà fisiche del suono attraverso l’elettromagnetismo, l’architettura e i processi di elaborazione delle immagini. Il loro lavoro parte dall’eredità dei media analogici per riflettersi su una produzione artistica strutturale e sui confini percettivi fra rumore e musica. Gli Emptyset eseguiranno brani dal loro ultimo album Recur (raster-noton, 2013) e altro materiale da studio, attraverso uno show audio-visuale in cui i processi audio analogici verranno riflessi sull’elaborazione visiva in tempo reale dal visual artist Sam Williams, utilizzando segnali di trasmissione UHF e manipolando a livello elettromagnetico un tubo a raggi catodici.