FRANCESCO TRISTANO / SYNTAX ENSEMBLE
INNER_SPACES AUTUNNALE 2023 - MEMORIA E CONTINUITÀ CREATIVA
Lunedì, 25 Settembre
h.21 Auditorium San Fedele
CONCERTO
On Early Music
Per l’inaugurazione di Inner_Spaces Autunnale 2023, lunedì 25 settembre, la Fondazione Culturale San Fedele presenta un duplice programma di musica strumentale e sintetizzatori, con una fitta interazione di live electronics. Un inizio che illustra in modo esemplare la tematica dell’Autunnale “memoria e continuità creativa”, con la presenza eccezionale del musicista Francesco Tristano. Un solo di cinquanta minuti al mitico Gran Coda Yamaha CFX e ai sintetizzatori dal titolo On Early Music, con al centro alcuni brani della grande stagione tastieristica del Seicento italiano e inglese (Frescobaldi, Gibbons, Bull), ma anche brani originali del pianista lussemburghese ispirati dagli stilemi antichi o con fraseggi improvvisati, e infine rimaneggiamenti e rielaborazioni del materiale musicale con l’uso di una complessa sonorizzazione elettronica (processamento, effetti, algoritmi di spazializzazione, delay, riverberi saturati e disarmonici).
Tristano, con la sua arte unica, che integra l’interpretazione pianistica del grande repertorio ai linguaggi mutuati dalla club music, riesce a creare spettacoli sonori ponendo in comunicazione presente e passato, in cui l’antico conserva il suo mistero e il contemporaneo ne trae ispirazione, e viceversa il contemporaneo fa risuonare l’antico in una prospettiva nuova. Un’esperienza musicale coinvolgente ma anche pittorica, di coloristica dei suoni, con tonalità a volte armoniose ed austere, a volte morbide e tenue, oppure fiammeggianti e scoppiettanti nel tentativo di ravvivare la struttura ritmica degli antichi passi di danza.
Nella prima parte della serata, il Syntax Ensemble, composto da otto musicisti e residente a San Fedele, porta in scena un originale continuum tra il collage e il DJ set, in cui si succedono opere strumentali di due generazioni a confronto, da una parte il minimalismo di David Lang (1957) con il rappresentante più inventivo del Novecento italiano Luciano Berio (1925-2003), dall’altra, la ricerca di un suono realizzato ai margini della tecnica tradizionale degli strumenti dell’austriaco Beat Furrer (1954) con la fantasia lirica e intensa della russa Gubajdulina (1931). Il tutto è cementato da una cornice elettronica di Iannis Xenakis (1922-2001) composta da estratti dai brani “Concret PH”, “La Légende d’Eer” e “Diamorphoses”. Al centro della sequenza, come una pietra preziosa a incastro, “Rebonds B” per percussioni di Xenakis, un immenso rituale astratto, in cui l’unico interprete dà luogo a un denso contrappunto ritmico di rimbalzi e sussulti, creando l’illusione di una molteplicità di esecutori.