ALESSANDRO LA CIACERA / ARS DISCANTICA / CHRISTIAN FENNESZ
SPECIALE INNER_SPACES - AUTUNNALE 2024 - CHIAROSCURO
ph. Riccardo Diotallevi
Lunedì, 30 Settembre
h.20.30 Chiesa di San Fedele
CONCERTO
ALESSANDRO LA CIACERA / ARS DISCANTICA
Organo e live electronics
CHRISTIAN FENNESZ
Chitarra elettrica ed elettronica
Sacra rappresentazione dal titolo Laus Angelorum in due parti:
– I Laus Angelorum per organo (Alessandro La Ciacera) e live electronics (Ars Discantica),
– II Laus Angelorum per chitarra elettrica ed elettronica, con Christian Fennesz.
La lode degli Angeli, in riferimento alla concezione architettonica delle chiese barocche, come la chiesa di San Fedele, popolate da numerosi angeli scolpiti e dipinti in diversi punti delle pareti, delle cappelle e dei cornicioni per significare la presenza delle creature spirituali che partecipano alla lode di Dio delle celebrazioni liturgiche insieme ai fedeli e per sottolineare la visione barocca dell’unione tra cielo e terra nello spazio sacro. Ci sono angeli in diversi luoghi della chiesa di San Fedele. Sopra nelle due volte, troviamo due cartigli con il monogramma del nome di Gesù, ostia sacra della presenza di Dio attorniata da quattro serafini in cerchio, gli angeli più vicini a Dio, in ricordo dell’arca dell’alleanza. Nel perimetro dell’aula, sotto la trabeazione, come punto culminante degli archi troviamo cinque visi di angeli che rappresentano il coro angelico. Nelle quattro cappelle laterali e nei confessionali lignei, molti angeli di diversa grandezza, contemplano le varie scene della storia della salvezza tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e anche una visione di Sant’Ignazio nella cappella appunto di sant’Ignazio alla mia sinistra. Laus Angelorum è un preludio in tre parti. La prima parte procede in un continuum per fasce sonore che si spostano pian piano verso il registro acuto, come la voce degli angeli che sale verso le altezze celesti. La seconda parte è più espressiva, sono gli angeli che si stupiscono del mistero della salvezza attraverso la venuta di Gesù e cantano con gli affetti che assomigliano a quelli umani. C’è anche una sezione in cui un corifeo lancia delle sequenze cui rispondono le schiere celesti. Infine, una coda riprende la solennità della prima parte, come una lode universale di tutte le creature assieme agli angeli di Dio. Un continuum in progressione verso il registro acuto, con accordi a sette note in lenta evoluzione, corredato da interventi elettronici di spazializzazione quadrifonica. Rievocazione sonora dei tre arcangeli: Michele “chi è come Dio”, Gabriele “Dio è forte” e Raffaele “Dio ha guarito”. Un canto di lode a Dio di tutti gli Angeli mediante l’apertura di tutti i registri dell’organo Tamburini e il rinforzo dell’elettronica, per tessere un inno a sette voci, simbolo di pienezza e di compiutezza.