SANDRO MUSSIDA / MARK FELL
INNER_SPACES PRIMAVERA 2025 - RADICI E DIRAMAZIONI
Lunedì, 12 Maggio
h.20.30 Auditorium San Fedele
CONCERTO
SANDRO MUSSIDA
Huit, per quartetto d’archi ed elettronica
Quartetto d’archi del Syntax Ensemble
MARK FELL
Live
Mark Fell è senza dubbio uno dei grandi protagonisti della musica elettronica sperimentale. Il suo approccio alla composizione è caratterizzato dall’utilizzo del suono non solo come mezzo di espressione artistica, ma anche come strumento di riflessione teorica. Compositore, sound artist e teorico, Fell ha forgiato un linguaggio sonoro che esplora le frontiere tra percezione, ritmo e tecnologia, spesso infrangendo le convenzioni musicali per creare esperienze di ascolto insolite. La sua estetica si basa sull’uso di algoritmi e sistemi generativi, che gli permettono di costruire sequenze ritmiche complesse e frammentate, in continuo contrasto con melodie ridotte al minimo o addirittura assenti. Questo approccio lo colloca in una zona di confine tra il minimalismo radicale e una ricerca più concettuale sul suono, dove ogni elemento musicale viene trattato come un frammento da manipolare e ridefinire costantemente.
Fell è noto per la sua capacità di indagare la percezione del tempo e dello spazio, utilizzando la tecnologia per destabilizzare le aspettative e proporre una rinnovata percezione dei ritmi e delle strutture sonore. Le sue composizioni, che spaziano dalla musica per dispositivi elettronici alla collaborazione con artisti di vari ambiti, pongono l’accento sul processo di creazione, su come i suoni si intersecano e si trasformano in tempo reale. La sua musica non cerca di evocare emozioni immediate, ma stimola piuttosto una riflessione profonda sulla natura stessa dell’ascolto e sulla relazione tra l’oggetto sonoro e l’ascoltatore. Nella seconda parte, Mark Fell presenterà un live set che farà emergere le tensioni tra ordine e caos, tra regole algoritmiche e l’imprevedibilità dell’esperienza musicale.
Introdurrà la serata il milanese Sandro Mussida con la sua opera Huit, una composizione che fonde la tradizione orchestrale con l’elettronica, in una versione appositamente creata per quartetto d’archi e live electronics. Huit è un’evoluzione del lavoro di Mussida, un’esplorazione continua tra forma e forza, visibile e invisibile, che gioca con le dinamiche sonore e il loro rapporto con lo spazio. Il materiale elettronico che pervade l’opera trova origine nel suo precedente lavoro Genius Loci (2023), una composizione concepita per modular synths e ambientata nello spazio aperto, eseguita da Nicola Ratti. Il risultato è un’opera che trae la sua energia e la sua tensione da un continuo intreccio tra la purezza del suono acustico degli archi e l’artificiosità dell’elettronica, in un dialogo che sfida le convenzioni e invita l’ascoltatore a un’esperienza di ascolto immersivo e consapevole.
In questo senso, il quartetto di Sandro Mussida si inserisce nel filone della musica contemporanea che promuove un ascolto attivo, in cui il pubblico è invitato non solo a percepire il suono, ma a comprenderne la complessità, il contesto e l’interazione con lo spazio. Il suo lavoro si muove al confine tra sperimentazione rigorosa e tradizione, utilizzando la tecnologia non come fine, ma come mezzo per esplorare e amplificare le possibilità espressive degli strumenti e del suono. La composizione Huit incarna pienamente questa visione, proponendo una nuova prospettiva sulla relazione tra il suono e il suo contesto di esecuzione.
L’Acusmonium Sator di San Fedele, dove verrà eseguito Huit, offre una tecnologia di diffusione del suono che permette di amplificare la dimensione spaziale e dinamica dell’opera, conferendo alle composizioni elettroniche un’immediatezza sensoriale che non potrebbe essere raggiunta altrimenti. L’acusmonium, infatti, è un sistema di altoparlanti distribuiti che consente una gestione precisa della spazializzazione del suono, creando un’esperienza di ascolto tridimensionale che esalta la relazione tra suono, spazio e tempo.